Le donne del cinema by Veronica Pravadelli

Le donne del cinema by Veronica Pravadelli

autore:Veronica Pravadelli [Pravadelli, V.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: eBook Laterza
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2014-04-15T00:00:00+00:00


4. Elvira Notari, regista napoletana

Elvira Notari è senza dubbio la pioniera italiana del cinema. Con più di 60 film e 100 cortometraggi, realizzati dal 1906 al 1930, la sua biografia professionale è paragonabile a quella di Alice Guy e Lois Weber. Mentre molte delle registe italiane degli anni ’10 e ’20 arrivano alla regia da una avviata carriera di attrice e/o diva – al cinema, a teatro o all’opera –, come le sue omologhe straniere Elvira Notari ha la personalità e le capacità della regista. Le somiglianze con Guy e Weber sono molte, a partire dalla collaborazione con il marito, con cui nel 1909 fonda la casa di produzione Dora Film. Diverso è ovviamente non solo il contesto nazionale, ma i riferimenti e le tradizioni culturali in cui il cinema di Notari si inserisce. Per diversi motivi Alice Guy, first pioneer of the cinema, può vantare uno statuto originario, «universale» incontestato: da un lato perché inizia a fare cinema a Parigi, proprio agli albori della settima arte, dall’altro perché la sua duplice carriera, prima in Francia poi negli Stati Uniti, le conferisce uno statuto internazionale pressoché unico. E la sua carriera prolungata le consente di sperimentare e lavorare con tutti i diversi formati sino al lungometraggio, inclusa una delle prime forme di sonoro, il Cronofono della Gaumont. La scrittura delle memorie sembra anche dimostrare una maggiore consapevolezza, da parte di Alice Guy, non solo del suo ruolo, ma anche dello statuto del cinema come forma artistica e culturale. Al confronto, l’impatto di Lois Weber appare più limitato poiché si sviluppa nel contesto del cinema americano. In questo ambito, tuttavia, Weber non è solo la più importante regista-donna del muto americano, ma una delle maggiori autrici del cinema statunitense sino a oggi. In secondo luogo, appare riduttivo definirla in termini di genere: Weber ha all’epoca uno statuto come cineasta tout court, non come cineasta-donna. A differenza di come considerava il lavoro delle altre registe, alle quali assegnava film di un certo tipo, «adatti alle donne», nel pubblicizzare i film di Weber Universal usava una retorica che sottolineava non tanto «ciò che faceva di Weber una donna, ma ciò che faceva di lei Weber», ovvero ciò che costituiva la sua autorialità, la sua unicità (Cooper 2010: 128-129). E nel definirla «l’unico regista in America che abbia dedicato la sua intera carriera a produrre ‘film per il pensiero’ [thought film]» in epoca più recente Kevin Brownlow le ha ugualmente attribuito uno statuto autoriale importante e privo di connotazioni di genere (Francke 1994: 26).

L’opera e l’autorialità di Elvira Notari sono ancora diverse. Alla natura quasi «universale» del cinema di Guy e a quella decisamente nazionale di Weber si contrappone il regionalismo della regista napoletana. Il cinema di Notari infatti non solo si iscrive nella tradizione della cultura popolare napoletana, attraverso l’utilizzo di materiali provenienti dalla letteratura, dal teatro e dalla musica, ma il suo enorme successo tocca innanzitutto il capoluogo campano (Bruno 1993). A Napoli il successo era strabiliante, il pubblico formava lunghissime code



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.